Alluvione a Carrara: gli interventi del Consorzio Bonifica Toscana Nord nella giornata del 6 novembre

Intensissima la giornata del 6 novembre per gli uomini del consorzio di bonifica Toscana Nord, impegnati al fianco di Comune, Provincia, Protezione Civile, nella zona di Massa e Carrara.

Alle prime luci dell’alba la situazione a Marina di Carrara era notevolmente migliorata rispetto al giorno precedente. Gran parte dell’acqua riversata dalla rottura del fiume Carriore era defluita in mare sia direttamente, in seguito all’abbattimento di un tratto di muro del porto, sia grazie al costante funzionamento dell’impianto idrovoro Fossa Maestra, che risucchia l’acqua dalle zone di Battilana, Fossone, Marina di Carrara e Avenza, facendola defluire in mare. Lo stabile, che si trova vicino al Bagno Principe, ha la potenza di 4200 litri al secondo e in situazioni normali tiene sotto controllo il livello della Fossa Maestra, canale che raccoglie le acque anche dell’intero abitato di Marina di Carrara.
Il suo funzionamento in questi giorni ha consentito di aumentare il deflusso dalle aree alluvionate, fino all’altezza di via XX Settembre. Gli uomini del consorzio e dell’Unione dei comuni hanno presidiato l’impianto e una volta che il mare ha iniziato a ricevere costantemente, dopo la mareggiata hanno anche aperto le cateratte aumentando ancora di più la quantità d’acqua in uscita verso il mare.

La situazione più critica restava quella di Marina Vecchia ancora sommersa dall’acqua.
Il quartiere, che si trova sotto il livello del mare, non ha deflusso naturale e l’acqua da sola non riusciva a trovare sbocco. Ancora molte abitazioni si trovavano allagate, ma grazie all’intervento provvidenziale del Consorzio Bonifica, in circa quattro ore è stata liberata dall’acqua.

marina_vecchiasmallOperai e tecnici del Consorzio hanno montato una pompa mobile azionata da trattore in via Argine Destro che ha aspirato l’acqua al ritmo di 500 litri al secondo e l’ha immessa direttamente nel Carrione. Il trattore è stato posizionato all’interno di un terreno nel punto più basso del quartiere. Da quel punto l’acqua è stata pompata. Con un tubo flessibile in gomma della lunghezza di circa 30 metri, fatto risalire sopra l’argine, è stata immessa dentro al tratto finale del Carrione.

Grazie ad una ruspa, messa a disposizione dal Sindaco Zubbani, è stato possibile entrare nella parte allagata e portare una serie di tubi rigidi di prolunga. In seguito gli uomini del consorzio hanno piazzato e sistemato la pompa che ha iniziato a togliere grandi masse d’acqua, liberando la zona in poco tempo.

“Alle 16 abbiamo concluso il lavoro. La poca acqua rimasta verrà adesso smaltita con pompe più piccole, quelle da cantine, dalla protezione civile – spiega il Presidente del consorzio Ismaele Ridolfi – ma per togliere la grande quantità che ancora si trovava in zona così rapidamente, l’unica maniera era intervenire con un macchinario di grande portata, come la nostra pompa”.

Le pompe mobili di questo tipo sono ideali per interventi nelle zone allagate, difficili da raggiungere con i mezzi comuni. Quella usata dal Consorzio è un macchinario agganciato ad un trattore che può raggiungere zone difficili come era via Argine Destro ed operare anche con l’acqua al livello di un metro (come stamani).