Consorzio e agricoltura si alleano: il sessanta per cento della manutenzione dei rii al mondo agricolo. Lo stesso corso d’acqua affidato – secondo il criterio della vicinanza – alla medesima impresa per tre anni

Il momento della firma del protocollo d'intesa
Il momento della firma del protocollo d’intesa

Siglato stamani a Massa il protocollo d’intesa tra l’Ente consortile e le associazioni professionali agricole e delle cooperative agricolo-forestali

Il sessanta per cento degli interventi di manutenzione ordinaria ai corsi d’acqua saranno affidati, dal Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, al mondo agricolo: a chi, cioè, più di altri vive e opera sul territorio e ne conosce quindi problemi e risorse. Questo con l’obiettivo di creare un legame continuo ed indissolubile tra l’attività di prevenzione e gli agricoltori.

E’ l’impegno assunto dal protocollo d’intesa che stamani (sabato 29 novembre) è stato siglato a Massa, durante il convegno “L’arte antica di manutenere e proteggere i territori”, tra il Consorzio e le associazioni professionali agricole e delle cooperative agricolo-forestali: Coldiretti, Cia, Unione degli agricoltori, Legacoop Agroalimentare, Fedagri Confcooperative, UE Coop e Agrictal AGCI. Un appuntamento che ha visto una larghissima partecipazione e che, dopo i saluti del presidente della Provincia Narciso Buffoni e del sindaco di Massa Alessandro Volpi e del vicesindaco Uiliam Berti, ha registrato gli interventi dell’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori, del presidente dell’Unione regionale per le bonifiche Marco Bottino, del direttore dell’Associazione nazionale delle bonifiche Massimo Gargano e dei rappresentanti delle associazioni agricole e delle cooperative agricolo-forestali. Le conclusioni sono infine state del presidente della commissione agricoltura e sviluppo rurale del Consiglio regionale della Toscana Loris Rossetti.

“Il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord è attivo, sul proprio comprensorio, dal marzo scorso – ha ricordato il presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi – La prevalenza del nostro impegno in questi primi mesi di attività è andata per la provincia di Massa. Per questo abbiamo fatto qui il convegno: crediamo che occorra partire da dove ci sono le maggiori difficoltà. L’attività di manutenzione è il mezzo più importante per garantire la prevenzione: ed è in questa funzione che vogliamo porre gli agricoltori al centro, perché da sempre svolgono tale opera. Siamo infatti convinti che maggiore è il protagonismo del mondo agricolo, più efficace è l’attività di manutenzione. Sul territorio del Toscana Nord ci sono già molte esperienze positive: penso gli agricoltori che fanno presidio sull’Appennino Pistoiese, configurandosi come veri e propri custodi del territorio; ricordo la Piana di Lucca, dove interi tratti di corsi d’acqua sono affidati a decine di aziende agricole. L’obiettivo del protocollo firmato è ora far sì che, in tutto il comprensorio, il 60 per cento dei cantieri di manutenzione ordinaria sui rii sia affidata al mondo agricolo e agricolo-forestale. Quello che vogliamo creare è un rapporto continuo tra gli agricoltori e il corso d’acqua. L’idea è di affidare per almeno tre anni lo stesso rio al medesimo agricoltore: ciò con la doppia finalità di far progressivamente crescere la conoscenza degli operatori e di garantire loro un supporto economico certo, che permetterà all’imprenditore d’investire per migliorare la propria attività. Il criterio del l’assegnazione sarà la vicinanza dell’agricoltore al rio”.

Il consigliere regionale Loris Rossetti ha parlato di “modello Massa”: “Si fa sistema tra le risorse della viabilità, dell’agricoltura (forestazione) e della difesa del suolo – ha sottolineato Rossetti – per la cura, il recupero e la manutenzione del territorio. Questo sistema, avviato proprio a Massa nel 2010 in occasione di un evento alluvionale, è diventato oggi il modus operandi della Regione Toscana”.

“É necessario recuperare il rapporto con il territorio – ha evidenziato l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori – Il lavoro fatto fino ad ora in questo senso dalla Regione ha prodotto risultati e per questo dobbiamo proseguirlo e intensificarlo. Apprezzo in questo senso l’impegno portato avanti dai Consorzi di bonifica e trovo incomprensibili e irricevibili le recenti proposte per una loro soppressione”.

“In Toscana molte sono le risorse dedicate ogni anno alla lotta del dissesto idrogeologico – ha commentato il presidente di URBAT (Unione regionale per le bonifiche, l’irrigazione e l’ambiente della Toscana) Marco Bottino – I Consorzi di bonifica eseguono da anni interventi di salvaguardia del territorio tramite progetti definitivi, subito cantierabili. La collaborazione con le aziende agricole ma non solo, significa redistribuire sul territorio queste risorse, con la certezza che chi vive il territorio sa intervenire prontamente e monitorarlo costantemente”.

“Anche oggi il Governo punta a un sistema economico che torna a mettere l’agricoltura al centro, per la tutela, lo sviluppo e il presidio dei territori – ha voluto sottolineare il direttore di ANBI (Associazione nazionale delle bonifiche, delle irrigazioni e dei miglioramenti fondiari) Massimo Gargano – Ma Il sodalizio Consorzi di bonifica – agricoltura va in questa direzione perché da questa direzione proviene”.