Farabola: alga troppo piccola per essere asportata meccanicamente. Il Consorzio propone, agli Enti interessati, soluzioni alternative

Viareggio – Dopo giorni di verifiche, il Consorzio di Bonifica propone, agli Enti interessati, alcune soluzioni al problema della straordinaria fioritura dell’alga nel Fosso Farabola. Lo fa in pieno spirito di collaborazione; benché infatti la problematica non attenga alla sicurezza idraulica (attività istituzionale del Consorzio), ma bensì ambientale, l’Ente consortile si è comunque attivato prontamente: prospettando, in una lettera ufficiale inviata ad Arpat, Azienda USL e Comune di Viareggio, metodi di intervento alternativi alla rimozione tradizionale, che in questo caso non è praticabile in quanto si tratta di un’alga troppo piccola.

“I problemi che affliggono la Farabola con questa fioritura algale, sono molti e complessi e riguardano aspetti di natura ambientale che non rientrano quindi nelle competenze di sicurezza idraulica del Consorzio – spiega il presidente Ismaele Ridolfi – Nonostante ciò, siamo disponibili, anche in questa occasione, a contribuire al miglioramento delle condizioni ambientali della Farabola: e per questo motivo i nostri tecnici si sono adoperati da giorni a studiare sistemi che possano garantire una soluzione positiva”.

Le prove di raccolta meccanica dell’alga da dentro il canale, condotte dagli operai della Bonifica hanno dato esiti negativi. In questo caso siamo di fronte a un organismo talmente piccolo e sfuggente che è impossibile intervenire a mano, come è invece stato fatto più volte in passato sulla Fossa dell’Abate per altre specie acquatiche. Non è percorribile nemmeno un intervento con mezzi meccanici, perché l’accesso alle sponde del canale è in molti tratti precluso.

“Sono invece possibili due modalità di intervento alternative – sottolinea Ridolfi – Da una parte, si può spingere l’acqua della Farabola con le pompe idrovore per ammassare le alghe in un unico punto e quindi aspirarle o provare a rimuoverle; dall’altra, si può aprire temporaneamente e in modo controllato la paratoia di Largo Risorgimento, per sfruttare le azioni dell’alta marea in grado di bloccare la proliferazione dell’alga grazie appunto all’immissione di acqua salata. Le soluzioni che abbiamo proposto sono entrambe attuabili dal personale del Consorzio fin da subito, e sono adesso al vaglio degli Enti competenti in materia ambientale: aspettiamo quindi di ricevere un’indicazione chiara su azioni concordate da intraprendere”.