Gli agricoltori, a fianco del Consorzio, protagonisti della sicurezza idraulica in Lunigiana: affidata a loro la manutenzione di nove corsi d’acqua

Il mondo dell’agricoltura è sempre più protagonista dell’attività di prevenzione da rischio idraulico del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord. L’ente consortile ha assegnato – come prevede la legislazione vigente e anche la Legge regionale 79/2012 con cui la Regione ha riformato il mondo della bonifica- alle aziende agricole e alle cooperative agricolo-forestali gli interventi di manutenzione inseriti nel Piano annuale dei lavori sui corsi d’acqua di competenza. Sul territorio della Lunigiana l’ente Consortile ha stanziato 40mila per l’affidamento dei lavori di manutenzione ordinaria a nove aziende agricole del territorio. Naturalmente, a queste imprese è richiesto di essere in possesso dei requisiti (in particolare uomini e attrezzature) per poter effettivamente realizzare gli interventi di competenza del Consorzio; le opere sono state assegnate dagli uffici consortili considerando anche il fondamentale requisito della prossimità del rio col luogo in cui l’azienda agricola normalmente opera. I corsi d’acqua affidati agli agricoltori sono: Pontremoli, zona alto Magra; Filattiera, zona Scorcetoli e Caprio; Fosdinovo, zona Calcandola e zona Isolone; Mulazzo, zona Pieve; Tresana, zona villa Vallecchia; Pontremoli, zona Magriola; Licciana Nardi, zona Ponterotto e Ariella; Mulazzo, zona Teglia.

               “L’amministrazione del Consorzio ritiene una priorità coinvolgere il mondo agricolo nel suo impegno per la sicurezza del territorio, a partire direttamente dalla realizzazione di una buona parte degli interventi annuali realizzati sui corsi d’acqua – sottolinea il presidente Ismaele Ridolfi – Così facendo, riusciamo a centrare due obiettivi: affidare la manutenzione dei canali direttamente a chi opera sul territorio, e quindi dispone di una conoscenza approfondita delle sue esigenze, e sostenere attivamente l’imprenditoria agricola che, soprattutto nei periodi meno attivi dell’anno, può così contare sull’introito prodotto da un lavoro finalizzato alla difesa dell’ambiente”.

Magra