Grazie anche ai migranti cresce la sicurezza idraulica e ambientale del territorio: il Consorzio studia i progetti

L’Ente consortile ha chiamato a raccolta le associazioni impegnate nell’accoglienza e gli Enti locali

La sicurezza idraulica e ambientale del nostro territorio può crescere, anche grazie al coinvolgimento, volontario e gratuito, dei migranti e dei richiedenti asilo politico direttamente in opere di pubblica utilità, al servizio dell’intera comunità: per esempio, per la rimozione dei rifiuti buttati da incivili negli alvei dei rii e dei canali irrigui, o per il recupero delle aree protette. Ne è convinto il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, che ha in tal senso raccolto l’invito lanciato dal presidente della Regione Enrico Rossi agli Enti consortili toscani: attivare da subito progetti, finalizzati alla valorizzazione delle risorse umane attualmente ospitate nei centri e nelle case di accoglienza sparsi su tutto il territorio. In tal senso, il Consorzio ha avviato un percorso che sta coinvolgendo numerosi associazioni e soggetti, attivi sul territorio nell’attività di accoglienza, e gli Enti locali. Una riunione organizzativa si è tenuta stamani (lunedì 4 aprile) alla sede consortile di Santa Margherita, a Capannori: erano presenti, tra gli altri, il presidente del Consiglio comunale di Capannori Claudio Ghilardi, il presidente dell’Unione dei Comuni della Media Valle del Serchio Andrea Bonfanti e il consigliere comunale di Porcari (in rappresentanza dell’Amministrazione) Angelo Fornaciari. Canale di Moriano

               “Anche sul nostro comprensorio partiamo con questo progetto, lanciato dalla Regione Toscana – sottolinea il presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi – C’è la volontà, infatti, di addivenire a una piena valorizzazione delle risorse umane dei migranti, in opere e interventi che possano avere una pubblica utilità per l’intera comunità. Oltre alla finalità collettiva, tali progetti possono inoltre essere per loro occasioni reali di integrazione e formazione”.

               Dopo questa riunione, che ha interessato i soggetti della Piana e della Versilia ne seguiranno altre, destinate anche alla città di Lucca e alle restanti zone del comprensorio del Consorzio. Tra le prima ipotesi emerse per l’utilizzo dei migranti, la pulizia del reticolo irriguo della Lucchesia dai rifiuti lì indebitamente conferiti (prima dell’avvio delle opere di manutenzione annuale da parte degli operai consortili), il recupero delle oasi naturali del territorio (a partire da quelle del Bottaccio e del Tanali), per la loro piena fruibilità da parte dei cittadini e la pulizia dei rii nei centri urbani (ad esempio quello di Porcari).