La moria degli 11 pesci non è responsabilità del Consorzio di Bonifica

Diffida dal diffondere notizie infondate che sono lesive dell’immagine e dell’operato dell’Ente
 
 
Presa visione dell’articolo apparso sulla stampa, è infondata la notizia secondo il quale la causa di moria sarebbe imputabile all’attività di manutenzione svolta dal Consorzio.
Dalla relazione redatta dall’Arpat, che era stata allertata della moria dal Consorzio stesso, non risulta infatti alcuna correlazione tra le operazioni di taglio della vegetazione e la moria di pesci, avvenuta prima che la ditta incaricata dal Consorzio intervenisse.
Nella relazione dell’Agenzia regionale per l’ambiente si legge che la causa di morte dei pesci è stata la mancanza di ossigeno, e che i pesci erano in stato di decomposizione quando è intervenuto il Consorzio, segnale che l’evento della moria è avvenuto in un altro momento precedente ai lavori.
 
Piuttosto nel rapporto dell’Arpat si evince uno stato di degrado importante del corso d’acqua con fango anossico e maleodorante, stato che presume l’esistenza nel canale di scarichi non autorizzati. Si legge inoltre che il canale è pieno di rifiuti assimilabili agli urbani, che infatti sono stati raccolti dal Consorzio e poi smaltiti per competenza dell’amministrazione comunale.
 
Ribadiamo come già fatto in altri casi che il compito istituzionale del Consorzio è di assicurare la funzionalità idraulica dei corsi d’acqua attraverso le manutenzioni e garantire il deflusso delle piogge con l’azione delle idrovore per evitare allagamenti. In più a questo compito istituzionale il Consorzio da anni dimostra uno spirito di collaborazione con le amministrazioni comunali, non ultimo in questa occasione in cui ha provveduto alla rimozione delle carcasse (11 in totale come certificato da Arpat e non decine come scritto sulla stampa) contribuendo fattivamente all’emergenza al fianco del Comune che è il soggetto competente.
 
Pertanto il Consorzio, tirato in causa ingiustamente, invita a verificare i fatti prima di diffondere notizie infondate che sono lesive dell’immagine e dell’operato dell’Ente.