Legambiente e Consorzio bonifica assieme per la tutela dell’ambiente e la prevenzione dal rischio idraulico

L’associazione adotta il Fosso di scolo nella pineta di levante e si impegna a monitorarlo per la sicurezza del territorio e salvaguardia dell’ambiente. Il monitoraggio si concentrerà sugli anfibi, eccellenti bioindicatori della qualità delle acque.

cbtn_legambienteFirmata in questi giorni la convenzione tra il Consorzio di Bonifica Toscana Nord e Legambiente Versilia per l’adozione, da parte dei volontari ambientalisti del Fosso di scolo, il canale principale collettore delle acque della pineta di Levante, che, dallo stadio dei pini di Viareggio percorre tutta la zona fino alla Bufalina.

Grazie all’accordo, operativo fin da subito, Legambiente Versilia si prenderà cura di monitorare costantemente il corso d’acqua e relazionerà periodicamente ai tecnici del Consorzio sulle stato e le condizioni in cui si trova, soprattutto per gli aspetti che riguardano i temi naturalistici e la biodiversità presente nell’habitat del canale, ma avviserà anche in caso dovesse rilevare sbarramenti, ostruzioni, frane o problematiche che potrebbero ostacolare il regolare deflusso dell’acqua.
La valenza naturalistica del Fosso di scolo e di tutta l’area che gli gravita attorno, giustifica da sola questo accordo: la pineta di Levante è infatti sia sito di importanza regionale (SIR) che comunitaria (SIC). Come spiega Letizia Debetto, Presidente di Legambiente Versilia, verranno monitorate le popolazioni di macroinvertebrati ed anfibi, specie tutelate e protette e ottimi bioindicatori della qualità ambientale.
cbtn_legambiente2“L’accordo stipulato con Legambiente è il primo di una serie che il Consorzio sta attivando insieme alle associazioni, che desideriamo siano parte attiva al nostro fianco per la programmazione dell’uso dei suoli e per la prevenzione dal rischio idraulico – spiega il Presidente della Bonifica Ismaele Ridolfi – Partendo da questo specifico monitoraggio della fauna minore, vorremmo presto invitare tutti gli Enti interessati (Parco, Comune, Università) ad un tavolo di lavoro che affronti il tema della corretta gestione delle acque superficiali della pineta e della Macchia mediterranea, conciliando gli aspetti naturalistici a quelli idraulici.”