Parte dai corsi d’acqua la campagna “Salviamo le tartarughe, salviamo il Mediterraneo”: per prevenire e combattere la presenza dei rifiuti e delle plastiche nei rii, e quindi in mare, stamani la firma di un protocollo, che coordina le attività di Consorzio, Ascit e Comuni di Capannori, Porcari e Altopascio

Una tartaruga che inghiotte un sacchetto di plastica è l’immagine scelta quest’anno dall’ONU, nella sua giornata mondiale per l’ambiente, per ricordare a tutti una delle maggiori emergenze ambientali in atto: la presenza di rifiuti, in particolare plastici, in mare.

            E sul nostro territorio parte una campagna per prevenire e combattere, con ancora maggiore efficacia, gli incivili (che sono la stretta minoranza, ma non per questo risultano meno dannosi) che utilizzano i corsi d’acqua come discarica: e così facendo contribuiscono, non poco, a far sì che i rifiuti finiscano in mare, dove appunto i fiumi defluiscono. Il tutto, a tutela della fauna e della flora, con l’obiettivo prioritario che essi non entrino nella catena alimentare degli esseri viventi, uomo compreso.

            Nasce con questo intento il protocollo d’intesa che stamani (mercoledì 17 ottobre), nella sede capannorese dell’Ente consortile, è stato siglato tra il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, l’azienda Ascit e i Comuni di Capannori, Porcari ed Altopascio. Adesso, diventano più strutturati gli impegni di ciascun soggetto, per la raccolta e la gestione integrata dei rifiuti presenti nei corsi d’acqua e nei canali demaniali. Il Consorzio raccoglierà, durante la sua ordinaria attività di manutenzione sui corsi d’acqua, i rifiuti solidi urbani abbandonati nel reticolo idraulico, e smaltirà (in cassoni approntati da Ascit) il materiale che si accumula all’altezza delle griglie presenti nella rete dei canali demaniali; Ascit penserà allo smaltimento di tutti questi rifiuti; le Amministrazioni comunali, anche tramite i propri agenti della polizia municipale, incrementeranno le attività di controllo per prevenire i fenomeni di abbandono, ed effettueranno puntuali indagini per risalire ai responsabili.

            In tutte queste operazioni, verranno coinvolte le associazioni di volontariato del territorio: al fine di dare vita ad azioni di controllo, monitoraggio ed operatività, che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi del protocollo.

            “Ogni anno vengono riversati negli Oceani 8 milioni di rifiuti plastici; in questi mari si calcola che oggi ci siano 150milioni di tonnellate di plastica – ricorda il presidente del Consorzio, Ismaele Ridolfi – Nel solo Mediterraneo, secondo le stime rese note da Legambiente, ci sono 58 rifiuti per chilometro quadrato, per il 96 per cento di plastica. In Italia, ogni 100 metri di spiaggia si trovano in media 620 rifiuti, all’80 per cento di plastica. Ecco, noi siamo convinti che la lotta alla plastica in mare inizi proprio dai fiumi: nell’ottica del principio “pensare globale, agire locale”, anche noi possiamo dare il nostro piccolo ma importante contributo, partendo da un maggior coordinamento tra tutti i soggetti che, ogni giorno, si adoperano per la sicurezza ambientale del territorio. Oggi partiamo con questo protocollo, che reputiamo molto importante e che intendiamo estendere anche agli altri territori della Piana, e proporre pure alle aree del comprensorio gestite da diverse aziende dei rifiuti. E proseguiremo senza indugio, fino a quando un solo sacchetto di plastica resterà sulla sponda di uno dei nostri corsi d’acqua”.

            “Un esempio importante di sinergia tra enti diversi che si mettono insieme per combattere un problema di inciviltà che ci coinvolge tutti e non può trovarci indifferenti – commenta il sindaco di Altopascio, Sara D’Ambrosio – Questo è il significato principale del protocollo: spetterà poi agli uffici portare avanti gli atti conseguenti affinché ogni Comune possa attivarlo e dargli sostanza. L’obiettivo è arrivare allo snellimento delle procedure, riduzione dei tempi e quindi maggiore e migliore capillarità e puntualità negli interventi e nella risposta alle segnalazioni. A questa convenzione, infatti, partecipa anche un altro soggetto, che non è fisicamente presente oggi a questo tavolo, ma che rappresenta un aiuto concreto e prezioso per tutti noi: il cittadino. Che spesso vede, fotografa, scrive, segnala e quindi ci aiuta a controllare meglio il territorio e a tenere pulito e curato ciò che appartiene a tutti noi, il bene comune”.

            “Un passo importante, all’insegna della collaborazione fra gli Enti ed Ascit, per migliorare il decoro dei nostri territori – afferma l’assessore all’ambiente di Capannori, Matteo Francesconi -. Quello degli abbandoni dei rifiuti e dei comportamenti incivili è uno tema particolarmente sentito dalla nostra amministrazione comunale, che da una parte ha promosso iniziative di sensibilizzazione dei cittadini, dall’altra ha inasprito le sanzioni. Ben volentieri diamo quindi il nostro apporto a questo progetto”.

            “Aderiamo in maniera convinta a questo protocollo perché crediamo sia finito il tempo in cui i Comuni debbano essere lasciati soli in questa battaglia di civiltà – sottolinea il vicesindaco di Porcari, Franco Fanucchi – Anche nel campo della prevenzione dei rischi e del rispetto dell’ambiente è sempre più necessario fare rete con gli altri enti e trovare sinergie con i cittadini e le associazioni; mantenere i canali puliti e liberi da rifiuti, oltre che un dovere morale è anche una questione di sicurezza”.

            “Agire sui corsi d’acqua significa prevenire la minaccia dell’inquinamento marino, in particolare quello legato alle microplastiche, che interferisce sull’intero ecosistema – commenta il presidente di Ascit, Maurizio Gatti – Ecco l’importanza di questa iniziativa che mira a intercettare la quantità di materiali abbandonati prima che raggiungano il mare. Un obiettivo condiviso che si traduce in un impegno preciso anche da parte di Ascit, con lo smaltimento dei rifiuti raccolti e l’ambizione di creare una rete in grado di cambiare certe abitudini che possono risultare determinanti. Il costo per l’ambiente, infatti, è elevatissimo e ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte. Oggi, con la firma del protocollo, mettiamo nero su bianco il primo passo di questo piano d’azione”.