Per il Consorzio la prevenzione viene prima di tutto: sicurezza idraulica più efficace se gli agricoltori sono protagonisti

Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord e agricoltura, custodi del territorio. Un legame prezioso per la sicurezza idraulica.

               Di questo, e dell’affidamento dei lavori di manutenzione ai corsi d’acqua, che come prevede la legge regionale 79 sono assegnate prevalentemente alle aziende agricole e alle cooperative agricole-forestali, si parlerà sabato prossimo (31 marzo), durante un appuntamento pubblico organizzato proprio dal Consorzio. L’appuntamento è alle ore 9,00, nei locali di Villa Borbone, in viale dei Tigli, a Viareggio: dopo i saluti del sindaco Giorgio Del Ghingaro e l’introduzione del presidente dell’Ente consortile Ismaele Ridolfi, interverranno l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi, il presidente nazionale di ANBI
(l’associazione dei Consorzi) Francesco Vincenzi e quello di ANBI Toscana Marco Bottino. Le conclusioni saranno del presidente della commissione territorio ed ambiente del Consiglio della Regione Toscana, Stefano Baccelli; prima, però, ci saranno i contributi dei rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole e delle cooperative agricolo-forestali. Durante la mattinata sarà anche rinnovato il protocollo d’intesa tra il Consorzio e le associazioni: che impegna l’Ente consortile ad affidare buona parte dei propri lavori di manutenzione e prevenzione proprio al mondo agricolo.

               “L’istituzione consortile viene dal passato; quando, cioè, proprio gli agricoltori si mettevano in comunità (si consorziavano, appunto) per mantenere in piena funzionalità quel reticolo idraulico che era elemento immediato ed imprescindibile per la loro esistenza – ricorda il presidente Ridolfi – serviva ad irrigare le colture, e contemporaneamente, garantiva il corretto allontanamento delle acque piovane dai terreni e dagli immobili su cui esse potevano creare danni. Come ben sappiamo, questo perfetto equilibrio tra uomo e ambiente si è oggi notevolmente modificato e in larga misura compromesso. Ma se anche cambiano le attività e le abitudini, e con essi i bisogni del territorio, rimane la consapevolezza che gli agricoltori possono e devono continuare ad avere un ruolo centrale nella sicurezza idraulica, a partire direttamente dalla realizzazione di una buona parte degli interventi annuali realizzati sui corsi d’acqua. Così facendo, il Consorzio riesce a centrare due obiettivi: affidare la manutenzione dei canali direttamente a chi opera sul territorio, e quindi dispone di una conoscenza approfondita delle sue esigenze; sostenere attivamente l’imprenditoria agricola che, soprattutto nei periodi meno attivi dell’anno, può così contare sull’introito prodotto da un lavoro finalizzato alla difesa dell’ambiente”.

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